Archive for the 'riflessioni' Category

Rebelde Camp, liberi di sognare…

Rebelde Camp 2011

Anche quest’anno la Rete organizza il Rebelde Camp: centinaia di studenti da tutta Italia si riuniranno per una settimana a Marina di Massa, Parco Comasca (foto) per un evento all’insegna del divertimento, con concerti, dibattiti, workshop, mare sole e tanto altro!

Un’occasione per incontrarsi e confrontarsi, per parlare delle nostre vite, per parlare dei nostri problemi, per organizzare la mobilitazione studentesca del prossimo anno, per ragionare e proporre idee nuove e cambiare la realtà che viviamo nelle nostre scuole, nelle nostre città, nel nostro paese.
Un modo divertente di trascorrere una bella vacanza in compagnia di altri studenti provenienti da tutta Italia!

Periodo

Arrivi previsti per il 23 Luglio pomeriggio; i lavori del campeggio apriranno ufficialmente il 24 Luglio.
Il campeggio si chiuderà il 31 Luglio, con partenza il 1 Agosto.
Naturalmente non è obbligatorio trascorrere in campeggio l’intero periodo (7 giorni): ognuno può arrivare e ripartire quando desidera.

Servizi

Sarà possibile mangiare e ristorarsi direttamente in campeggio a costi contenuti, dato che saranno disponibili, gestiti da noi, un bar e una mensa (pranzo e cena).

All’interno del parco è disponibile un campo sportivo che potremo utilizzare per organizzare tornei di calcio, calcetto e altro.

A poche centinaia di metri il mare

Google Map Rebelde Camp

Costo

Il costo per il soggiorno in campeggio è 10 euro a persona per notte, senza altri costi aggiuntivi.

Contest Musicale

Durante il campeggio si svolgerà anche l’ormai storico Rebelde Contest, con band studentesche da tutta Italia: tre serate di concerti, il 26 – 27 – 28 Luglio.

Per qualsiasi informazione contattaci tramite mail rebeldecamp@gmail.com

La mobilitazione continua

Venerdì 9 ottobre siamo scesi in piazza per ribadire che vogliamo un futuro, e una scuola che ci aiuti a costruirlo. Vogliamo che ci si occupi di noi, non solo dai guai del premier tra escort e processi giudiziari.

Siamo scesi in piazza con i nostri problemi: scuole che cadono a pezzi, corsi di recupero che non esistono costringendoci a lezioni private a pagamento, laboratori che chiudono per scarsità di personale o carenza di materiali, corsi di studi eliminati dai tagli della Gelmini.

In una scuola che già non funzionava a dovere e non era in grado di garantirci una formazione adeguata, le conseguenze  delle riforme fasulle e dei tagli di bilancio diventano ancor più letali.
Dalla piazza abbiamo rispedito al mittente le bugie del “teatrino Gelmini”: senza soldi non c’è riforma che possa funzionare.

A Massa, come in tante altre città, venerdì 9 ottobre ci siamo fatti vedere e ci siamo fatti sentire; da piazza Garibaldi è partito il corteo dell’Onda Studentesca: colorato e rumoroso  ha ribadito le rivendicazioni e le proposte degli studenti.

vostra la crisi, nostra la rabbia

manifestazione 9 ottobre 2009 massa

Dopo il successo delle manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia, è necessario continuare nel lavoro di informazione e di mobilitazione  all’interno delle scuole: ancora troppi studenti, anche se vivono il disagio sulla propria pelle, non sanno inquadrare i problemi che devono affrontare, non sono informati su come e perché le cose non funzionano, su cosa li aspetta se le riforme e i tagli proseguono nell’attuale direzione. Alcuni si sono fatti prendere dallo sconforto e dalla delusione dopo che l’Onda, l’anno scorso, non ha trovato riscontro ne’ ascolto da parte del governo, che ha fatto muro, intenzionato a proseguire nel suo corso senza ascoltare la voce degli studenti.

Ma gli studenti non si fanno prendere in giro, non sono disposti a pagare la crisi rinunciando al proprio futuro.
La mobilitazione continua…

la lotta continua
Guarda lo slideshow con le foto della manifestazione
Leggi le nostre rivendicazioni e le nostre proposte

Sit-In per “La Comune”

Sabato 19 settembre 2009 abbiamo inaugurato la nostra nuova sede e centro servizi. Abbiamo potuto realizzarlo all’interno di un spazio plurale, aperto, che ci ha accolto come sindacato degli studenti: il csa La Comune.

Qualche giorno fa un incendio ha reso inagibile il centro sociale, con una grave perdita per i numerosi ragazzi che lo frequentavano.

Ci sentiamo in dovere di lanciare il nostro appello a tutti gli studenti e i cittadini di questa città: la Comune deve riaprire, più bella, sicura e funzionale di prima.

Ciò che è accaduto accelera la necessità che il processo di ristrutturazione dello stabile da parte del Comune avvenga al più presto: lo spirito di partecipazione giovanile, la socialità, i movimenti, le espressioni di cultura alternativa, gli eventi e le iniziative che fanno vivere questo luogo devono continuare ad esistere, nella sicurezza di una struttura adeguata, con la possibilità di crescere e svilupparsi.

Abbiamo risistemato la saletta della nuova sede/centro servizi studentesco con le nostre mani, ma questo presidio va oltre la nostra esigenza di associazione: La Comune rappresenta uno dei  pochi luoghi in questa città in cui i giovani possono vivere una socialità, sperimentare il senso dello stare insieme fuori da luoghi e iniziative commerciali. Una realtà variegata, dalle mille sfaccettature e intenti: dalla musica, alle lezioni di italiano, allo skate park, al sindacato studentesco, ai dibattiti, dal semplice incontrarsi per scambiare una parola, al lavorare fianco a fianco per realizzare qualcosa e costruire insieme un mondo migliore.

Abbiamo bisogno di questo luogo.

Sabato pomeriggio saremo sotto il comune.

la comune 1

la comune 2

la comune 3

La Befana della Gelmini

Nella calza befanadel ministro ne’ caramelle ne’ carbone, ma i nostri problemi.

Se fossero gli studenti a vestire i panni della Befana, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, troverebbe nella calza qualche consiglio e qualche invito, ma soprattutto un promemoria dei problemi reali della scuola, e qualche soldino da destinare alla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Il primo ‘dono’ della Rete degli Studenti e’ l’augurio di una maggiore autonomia per il suo ministero,  accompagnato da un briciolo di orgoglio: dato che nominalmente non sarebbe  una semplice portavoce, ma  risulterebbe addirittura essere ministro della Pubblica Istruzione, vorremmo che avesse qualche competenza in più e dimostrasse la capacita’ di esercitare un ruolo più indipendente dagli altri ministri, soprattutto da Tremonti.

Poi nella calza del Ministro metteremmo un briciolo di capacita’ di ascolto che lei, in questi mesi, ha dimostrato di non avere.

Ancora, nella calza metteremmo un promemoria di alcuni dei problemi e delle preoccupazioni che i ragazzi vivono quotidianamente: dal recupero dei debiti scolastici (una questione molto preoccupante, visto che quasi nessuna scuola, per mancanza di fondi, attiva i corsi di recupero), ai regolamenti di riforma del sistema scolastico.

Infine le lasceremmo un miliardo di euro, da investire immediatamente nella messa in sicurezza degli edifici scolastici: un problema da non dimenticare…

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Riferimenti:
Berlusconi e la Befana
Tremonti e la Befana
Gelmini e la Befana
Canzone della Befana e della Scuola

Aggiornamenti:
La Befana vien di notte
… e ci lascia il carbone

“Diamo voce ai Diritti Umani”

10 dicembre 2008:
60° anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

difesa dei diritti umani
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In Italia migliaia di persone (giovani, amministratori locali, insegnanti, gruppi, associazioni, organizzazioni ed Enti Locali) dedicano una parte importante del proprio tempo, delle proprie competenze e del proprio denaro per difendere e promuovere i diritti umani, per diffondere solidarietà, moltiplicare la cooperazione, promuovere la giustizia sociale, accrescere la consapevolezza, sollecitare la partecipazione, costruire la cultura della pace, della nonviolenza e dei diritti umani.

Sono la “società civile responsabile” che ha scelto di reagire all’ingiustizia, alla violenza e all’oppressione non solo con prese di posizione teoriche, ma con effettive azioni quotidiane. Ma i movimenti e le persone che si impegnano per la pace e i diritti umani molto spesso vengono ignorati, esclusi, marginalizzati, attaccati o derisi.

Si tratta di una straordinaria energia vitale, che anziché essere intelligentemente “sfruttata”, valorizzata e potenziata per migliorare le condizioni di vita e di convivenza dentro e fuori il nostro paese, al contrario molte volte viene ostacolata. Tali movimenti non suscitano molto interesse sia nel mondo politico che in quello dell’informazione, che spesso mal li sopportano, e ne ignorano le proposte e gli allarmi. Non mancano, naturalmente, i tentativi di strumentalizzazione e/o le pacche sulle spalle.

Purtroppo ciò che non è direttamente funzionale al sistema economico o dei partiti tende ad essere ‘cancellato’. Cogliamo quindi l’occasione di questo 10 dicembre,  ricorrenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per segnalare alcuni dei siti delle numerose associazioni ed enti che sono impegnati in vario modo sul fronte dei diritti umani.
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Unimondo Sito interculturale per lo sviluppo umano sostenibile.
Un ponte per Associazione di volontariato per la Solidarietà internazionale.
Emergency Assistenza medico-chirurgica gratuita alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Amnesty International Organizzazione non governativa indipendente, comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.
Libera Associazioni, nomi e numeri contro le Mafie
Rete Lilliput Associazioni, gruppi e cittadini impegnati nel volontariato, commercio e finanza etica, cooperazione Nord/Sud, difesa dell´ambiente, solidarietà, pace e nonviolenza
Reporter sans frontières Reporter senza frontiere. L´informazione che supera barriere e confini.
Associazione per la Pace Associazione pacifista particolarmente impegnata nella risoluzione del conflitto israelo-palestinese, nel disarmo e nel dialogo tra i popoli.
Beati i Costruttori di pace La pace è un obiettivo di fondamentale importanza e va perseguita da ciascuno nella vita di tutti i giorni, con un costante impegno in favore della giustizia, del disarmo e della salvaguardia del creato.
Cnca – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza Associazione di gruppi che si occupano in prevalenza di tossicodipendenze e minori in difficoltà; ma anche problemi connessi a carcere, alcolismo, disagio psichico, AIDS, handicap, famiglie a rischio, donne in difficoltà, immigrati, senza dimora, prostituzione ecc.
Coordinamento degli Enti Locali per la pace e i diritti umani Il sito del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani
Emmaus Italia Insieme di comunità e gruppi che, presa coscienza delle ingiustizie sociali, si uniscono per lavorare insieme, nella lotta contro ogni genere di ingiustizia e facendo in modo che i poveri siano i costruttori del proprio avvenire.
ICS Consorzio Italiano di Solidarietà: organizzazione umanitaria impegnata nella protezione delle vittime dei conflitti e delle crisi internazionali: rifugiati e sfollati, vittime di abusi dei diritti umani, individui e comunità deboli e vulnerabili.
Legambiente La più diffusa associazione ambientalista italiana, impegnata nella tutela all´ambiente, la difesa della salute dei cittadini, la salvaguardia del patrimonio artistico italiano…
Mani Tese Organismo non governativo di cooperazione allo sviluppo, che opera a livello nazionale e internazionale, per favorire l´instaurazione di nuovi rapporti tra i popoli, fondati sulla giustizia, la solidarietà, il rispetto delle diverse identità culturali.
Pax Christi Il Movimento di Pace impegnato in attività a livello locale, campagne di educazione a livello nazionale, patrocini internazionali e campagne di pressione.
Peacelink Associazione di volontariato dell´informazione, offre un´alternativa ai messaggi proposti dai grandi gruppi editoriali e televisivi.
Tavola della Pace Organismo di coordinamento di decine di enti e associazioni impegnate sul fronte della pace e del volontariato.
Volontari nel mondo Focsiv Federazione di ONG cristiane di volontariato internazionale impegnata nella promozione della cooperazione tra i Popoli e di una cultura della mondialità.

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Riferimenti:

Diritti Umani: basta con le censure dell’informazione
Appello alla RAI: dare voce a chi non ha mai voce
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (.pdf 67KB)

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Giornata degli Studenti – 17 Novembre 2008

Il 17 Novembre 1939 più di 1200 studenti cecoslovacchi, che si opponevano alla guerra, furono uccisi dal regime nazista. Il 17 Novembre 1973 la mobilitazione studentesca avviò la caduta della dittatura militare in Grecia. Il 17 Novembre 1989, ancora in Cecoslovacchia, una pacifica manifestazione studentesca venne repressa duramente dalla polizia anti-sommossa; tale episodio fu l’innesco della cosiddetta rivoluzione di velluto, che rovesciò il governo comunista.

Nel 2004 l’assemblea studentesca mondiale, riunita al Forum Sociale Mondiale di Bombay, India, ha lanciato, per la data del 17 Novembre, una mobilitazione internazionale sui diritti degli studenti e sull’accesso al sapere; da allora questa data si è caratterizzata come un Primo Maggio degli Studenti.

Il 17 Novembre migliaia di studenti in tutto il mondo si mobilitano perché siano riconosciuti i diritti degli studenti, perché sia garantito a tutti/e nel mondo il diritto all’istruzione, perché l’istruzione resti un bene pubblico e non venga privatizzato.

17-novembre-2008-giornata-degli-studenti

PDF 17 novembre 2008 (448 KB)
Versione per la stampa (2365 KB)

“Ogni individuo ha diritto all’istruzione … Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire … il mantenimento della Pace”
(dall’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)

17 Novembre:
la data internazionale contro la privatizzazione dei canali di accesso al sapere.
Sapere libero, pensare libero, libere persone.

Riferimenti/aggiornamenti:
Assemblea Studentesca Europea – Malmö 2008
Le foto della manifestazione a Massa

Il Mondo sulla punta delle dita

Questo articolo è stato scritto da Mario Boninsegni, professore, scrittore, architetto, comunicatore, sognatore…
Il progetto di cui si parla è iniziato un anno fa, quando, insieme, siamo entrati in quella quinta elementare di Santa Lucia e per la prima volta abbiamo visto questo portale futuristico attaccato al muro della classe.
Oggi la scuola primaria (e non solo) subisce un duro attacco: il decreto Gelmini distrugge di fatto le elementari così come le conosciamo, con un taglio di 8 miliardi alla pubblica istruzione, la reintroduzione del maestro unico, 137.000 licenziamenti, e troppo altro.
Qualcuno (io stessa a dire la verità) potrebbe legittimamente chiedere che senso abbia parlare di nuove tecnologie, di telematica all’interno delle aule, di libero accesso ai saperi, quando il nostro paese ha deliberatamente deciso di uccidere il suo futuro?!
Ma noi continuiamo. Parliamo di lavagne interattive alle elementari, di investimenti sulle tecnologie che possono aiutare e aprire nuovi orizzonti, di diritto allo studio, e così facendo mettiamo in luce l’ipocrisia e il ridicolo di questa “riforma”, di questa volontà di ignoranza e, contemporaneamente, sottolineiamo il nostro impegno, la nostra voglia di proposta e non solo di protesta. Gli studenti ci sono, cominciate ad ascoltarci!!!
Buona lettura, e venite alla conferenza!!!
Angelica
lavagna mltimediale (by svonog)

Lavagna Multimediale (by svonog)

Quando entrammo per la prima volta in quella Classe, avemmo un brivido di timidezza. Tanti bei bimbi e bimbe col grembiulino nero ci aspettavano, ordinati, silenziosi. Il Dirigente Fiani ci presentò. La Maestra ci accolse sorridente.
Vedevamo per la prima volta la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale. Uno schermo bianco equivalente che affiancava quello nero di ardesia della vecchia gloriosa Lavagna.
Parlammo un po’, poi chiedemmo di “vedere”. Eravamo a Scuola dai Bambini. La Maestra si rivolse ai Bimbi di quinta Elementare: ”Chi vuole venire alla Lavagna per una dimostrazione”?. Una selva di mani alzate. Tutti. La Maestra scelse un Bimbo ed una Bimba.
La Lavagna era collegata a un Computer con un Videoproiettore, al completo delle sue funzioni. La Lavagna era collegata ad Internet. La Lavagna era dotata anche di un proprio software e di una pulsantiera superiore per scegliere le Funzioni. I Bimbi delle Elementari cominciarono, con le dita, a sfiorarla in modo prima elementare, poi sempre più deciso. Uno non l’aveva mai usata, e disegnò una Casa. Apparvero i colori, i riempimenti, le forme geometriche, i caratteri. La Maestra corse a prelevare un Bimbo di Seconda. Era talmente piccolo che dovette sistemarlo su una sedia per consentirgli di arrivare alla Lavagna. E spostare le sedia per fargli seguire il Disegno, che era tanto grande. Un Rinoceronte. Disegnava e cancellava col cancellino elettronico.
La Lavagna poteva “Salvare” qualsiasi fase del lavoro. E “caricare” qualsiasi cosa dal Computer o da una Mobildisk. Calcolo Matematico, Storia, Geografia, Arte,Musica…
Poi apparvero l’analisi logica e quella Grammaticale. Poi le foto digitali della Gita della Classe alle Cave di marmo, con il Commento. Poi un Video con il Coro dei Bimbi per una Festa. Poi…
Chiedemmo: “Quanti di voi hanno il Computer a casa?”. Alzarono la mano tutti meno uno. Quindi potevano fare i Compiti a casa, memorizzarli e portarli a Scuola per la Correzione alla Lavagna, e viceversa con le Lezioni della Maestra…
Lo sviluppo della diffusione della Lavagna digitale nelle Scuole, che affianca quella tradizionale di ardesia, consente agli alunni, con la semplice manualità e la conoscenza di programmi elementari, di svolgere, in interazione con i PC anche a casa, attività di ogni tipo, dalla scrittura, all’analisi grammaticale, al calcolo, al disegno, alla fotografia, al suono, ai filmati, alla connessione piena ad Internet, quindi alla Ricerca, alla connessione tra Scuole, alla archiviazione di tutti i materiali di studio.
Si tratta di un enorme balzo in avanti della informatica e della telematica, che porta gli studenti verso la Cultura , la Conoscenza, l’Apprendimento e verso il Futuro.
Nella Scuole d’ Europa la lavagna digitale è molto diffusa, anche sulla base di costi di acquisto molto bassi (come un Portatile) e di gestione minimi, e della facilità nella Formazione degli Insegnanti. La Lavagna Interattiva Multimediale potrà essere diffusa in tutte le classi di tutte le Scuole, e donerà, insieme ad altri strumenti digitali innovativi, ai Giovani, il Mondo sulla punta delle dita.
Convegno per Docenti e Studenti sullo Sviluppo delle Lavagne Interattive Multimediali in ogni ordine di Scuola ed all’Università
Sabato 08 novembre 2008 – Scuola Media Don Milani
Via Pisa, 18 – Ronchi, Marina di Massa

Scuole pubbliche e private: Calamandrei, 1950

«Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata.
Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito.
E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.
Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L’operazione si fa in tre modi; ve l’ho già detto:
– Rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
– Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.
– Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest’ultimo è il metodo più pericoloso, la fase più pericolosa di tutta l’operazione […].
Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito».

Era Piero Calamandrei. Era il 1950. Erano parole.
O – decisamente – era una profezia.


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